Voi direte giustamente: perché sei andato a vederlo? Non ti sei già fatto fregare abbastanza volte da imparare la lezione?

Avatar, il primo dico, mi è piaciuto; e nonostante sia stato ampiamente criticato per la trama sempliciotta e scontata, i personaggi fortemente stereotipati e il messaggio ambientalista sottile come il tronco di una sequoia, io continuo a sostenere che si tratta di un bel film. Qualche merito deve pur averlo per essere uno dei film di maggior successo di tutta la storia del cinema.

Guarda il video se hai il coraggio

Diciamo che Cameron è sempre stato bravo ad emozionare il pubblico; a sfruttare l’accumulo di tensione durante la narrazione e il climax finale, il cosiddetto build-up. Avatar lo fa benissimo: il pubblico si affeziona all’ecosistema di Pandora, al protagonista Jake Sully, e gli antagonisti sono tutto sommato credibili.

Certo, I Na’vi sono una stereotipizzazione dei nativi americani visti attraverso la cultura occidentale, ma perlomeno il tutto è funzionale al messaggio: una critica interna al capitalismo, al colonialismo e allo sfruttamento delle risorse naturali. Non sarà sofisticato, non sarà elegante, ma funziona alla grande.

Ma oggi non parliamo di Avatar; una recensione a parte la facciamo con calma. Oggi parliamo di Avatar 2: La via dell’acqua. Per farvela semplice diciamo che prendiamo Avatar 1, gli togliamo tutti i pregi, moltiplichiamo i difetti per un milione e avremo così ottenuto Avatar 2 la via della cacca sciolta.

James Cameron era l’ultimo regista della vecchia guardia che ancora conservava la mia fiducia. Ma anche questa ultima colonna è caduta.

Allora: veniamo a noi. Innanzitutto, perché mai fare un sequel? Sarà mica solo ed esclusivamente per i soldi?

Avatar è un film gradevolmente autoconclusivo, come se ne facevano una volta. Niente cliffhanger del cacchio ma un classico “e vissero felici e contenti”. Fare un sequel di un film del genere è già di per se una caduta di stile, ma ci sarebbero stati certamente modi più dignitosi di portare avanti un progetto del genere, specie considerando che per farlo hanno avuto 13 ANNI!

Ad esempio: il primo film finisce con gli umani che vengono scacciati da Pandora dopo che i Na’vi ed Eywa, accortisi della vera natura della gente del cielo, uniscono le forze per difendere il loro mondo.

Dato che sono tornati a casa con la coda fra le gambe, gli umani non possono ritornare su Pandora con lo stesso identico approccio, altrimenti a che cavolo è servito il primo film?

A quanto pare a niente, dato che torna tutto come prima. Questi tornano con le navi spaziali cariche di mezzi militari meno potenti di quelli che avevano nel primo film e ricominciano a fare le stesse identiche cose che avevano scatenato l’ira di Eywa.

Più che un sequel sembra un reboot, dato che fin dalle prime scene ignora i presupposti lasciati dal suo predecessore.

Una soluzione più elegante sarebbe stata raccontare un diverso approccio al problema da parte degli umani, magari politico. Ricordiamo che nel primo Avatar l’iniziativa mineraria su Pandora era portata avanti dalla RDA, una multinazionale non governativa.

Quindi, magari, la cacciata della RDA aveva scosso l’opinione pubblica sulla terra e magari ora era il governo a tentare di trattare con i Na’vi per degli scambi culturali o economici. Naturalmente il governo sarebbe sotto il segreto controllo lobbista della RDA e quindi con approcci più subdoli tentano di sobillare i Na’vi contro Jake o addirittura contro Eywa.

Magari la terra offre ai Na’vi degli acceleratori neurali sintetici che accrescono l’intensità del legame con Eywa tramite gli alberi sacri, ma poi si scopre che sono tossici o danno dipendenza, e questo sarebbe stato un richiamo interessante all’alcol usato dagli europei come merce di scambio e come vero e proprio cavallo di troia durante diverse colonizzazioni, inclusa quella del Nordamerica. L’alto tasso di alcolismo presente in molte comunità nativo-americane deriva proprio da questo, ed è un problema molto sentito ancora oggi.

Insomma, porca di una miseria ladra, sarebbe stato più interessante, avrebbe mantenuto il tema anticapitalistico introducendo il lobbismo ed altre sottili nefandezze del governo corrotto e avrebbe proseguito il tema dei nativi americani. E non per fare lo sbruffone, ma queste idee mi sono venute nelle tre ore in cui cercavo di rimanere sveglio al cinema, non ci ho messo 13 anni!

Invece di una scrittura ricercata, ci becchiamo subito tutta una serie di premesse buttate lì come una pizza surgelata nel microonde e che hanno l’unico e dolorosamente ovvio scopo di riscritturare l’identico cast del primo film quasi nella sua totalità, anche quei personaggi che erano definitivamente e serenamente trapassati.

Prima stangata: avevano fatto un backup della mente del colonnello Quaritch che quindi ritorna sotto forma di ibrido Na’vi e viene istigato da una registrazione del se stesso defunto a vendicarsi di Jake Sully, che al momento della registrazione però, evidentemente, non l’aveva ancora ucciso. Come se non bastasse anche tutta la squadra di marines cattivi viene clonata e posta sotto il comando del colonnello per rinverdire le nefandezze del passato.

Ora, a parte che di questa tecnologia lievemente OP che consente di SCONFIGGERE LA MORTE, non se ne è mai parlato finora e non ci viene fornita alcuna giustificazione sul perché in un film, il primo, che comincia con il fratello gemello disabile di uno scienziato tragicamente morto accoltellato che viene pregato di sostituire il fratello morto per risparmiare miliardi di dollari non si è mai fatto cenno del fatto che gli umani potevano resuscitare le persone ma per qualche ragione recondita decidono di non farlo…

A parte questo, dicevo, passi per il colonnello, ma chi si prenderebbe la briga e la spesa di riportare indietro dalla morte dei marines? Di certo non una multinazionale dedita al profitto.

Seconda mazzata: l’avatar di Grace Augustine, la scienziata interpretata da Sigourney Weaver nel primo film, dopo essere morta, non si sa come, non si sa perché, partorisce una bambina: Kiri; che è ugualmente interpretata da Sigourney Weaver in questo film! Ah e ovviamente non si sa chi è il padre, o se c’è un padre… ma su questo ci torneremo più avanti…

Terza pugnalata: su Pandora, dopo la cacciata degli umani, viene lasciato indietro un neonato, con il pretesto che la sua giovane età gli precluda la possibilità di essere ibernato per il lungo viaggio verso la vecchia terra. Questo neonato, Miles Socorro, cresce come un selvaggio nella giungla fra i Na’vi e, come un moderno Mowgli, se ne va in giro a ringhiare alla gente. Ebbene, ad un certo punto,  si scopre che questo ragazzo è niente meno che… il figlio… del colonnello Quaritch! Cioè ma qui siamo a livello di soap! Cos’è questo, Dynasty? General Hospital? Gli Ochhi del Cuore? Beautiful no perché se mai dovesse essere accostato un aggettivo a sta roba questo dovrebbe essere disgraceful!

E questo solo nei primi dieci minuti di film! Cioè io ero li nel cinema che pensavo: fatemi uscire. Dodici euro avevo pagato il biglietto che era rimasto solo i 3d mannaggia!

Namo avanti che prima finiamo meglio è…

Il film è praticamente la stessa roba del primo: stessi personaggi, stessa colonna sonora, stessa sbobba, solo che stavolta c’è il tema acqua. Come su firefox, è semplicemente un cambiamento estetico. Addirittura, viene mantenuta la stessa narrazione fuori campo di Jake, che nel primo film era elegantemente giustificata dal fatto che lui registrava gli audiolog in laboratorio, ma ora non li registra più, ovviamente… quindi? Diventa solo uno sciatto e sporadico spiegone.

Insomma, dopo questa vagonata di stampelle necessarie a far avanzare la claudicante sceneggiatura, si entra nel vivo della cosa, con la gente del cielo che causa ad eywa più devastazione che in tutto il primo Avatar semplicemente atterrando, in quello che ritengo essere l’uso del carburante più inutilmente crudele da quella volta che ho preso la macchina per andare a vedere Avatar 2 al cinema.

Dopo un anno dall’apocalittico atterraggio, vediamo Jake ed il suo gruppo di guastatori impegnati in azioni di guerriglia atte a sottrarre risorse ed equipaggiamento al nemico umano. In particolare portano a compimento l’assalto di un treno a levitazione magnetica carico di armi. Pare che Cameron ci tenga proprio a sottolineare, a scanso di equivoci, che un danno in qualunque punto delle rotaie, causi l’immediata interruzione della levitazione e il conseguente deragliamento del treno.

Perché lo fa? Forse per farsi beffe di noi, che, poveri stronzi, ci stiamo chiedendo come mai per spedire un importante carico di armi attraverso un territorio ostile di un pianeta alieno pieno di animali giganti e indigeni agguerriti, si sia optato per un treno a levitazione magnetica, che penso che sia il mezzo più vulnerabile ai sabotaggi concepibile da una mente umana.

Facciamo conoscenza con i figli di Jake la cui caratterizzazione ci riporta alla mente un altro racconto fantascientifico ad opera di Edwin Abbott. Se avete capito il riferimento scrivetemi nei commenti per un +1 garantito. Non vale usare google. Il figlio maggiore cerca disperatamente di compiacere il padre cercando di essere come lui senza però riuscirci, mentre il minore fa di testa sua, si trova nei casini e poi viene sgridato senza dargli la possibilità di spiegare l’accaduto specie se in fondo in fondo aveva ragione. Poi c’è anche la figlia più piccola che sinceramente avevo dimenticato perché è anonima.

Ora provate a dirmi che i personaggi del primo film erano stereotipati!

In effetti uno dei principali problemi di questo film sono i personaggi piatti, noiosi e statici, ed il bello è che sono riusciti a sminkiare tutto partendo da personaggi che funzionavano e avendo a disposizione lo stesso cast.

Nel primo film il personaggio che affronta la maggiore crescita è ovviamnte Jake Sully, che passa da marine ligio al dovere a paladino della causa Na’vi, ma anche il colonnello Quaritch ha un suo sviluppo, infatti passa da soldato feddo e impassibile a pazzo maniaco assassino assetato di vendetta. Naytiri ha lo sviluppo che in genere hanno tutti i personaggi femminili, ossia si innamora… ok non sarà il massimo ma è comunque un cambiamento!

In avatar 2, invece, i personaggi sono identici a se stessi per tutto il film. c’è un solo personaggio che viene sviluppato ossia (spoiler) una balena senziente che passa dall’autocommiserazione all’autolegittimazione violenta.

In effetti potremmo dire che questo tormentato cetaceo è il personaggio con maggior… profondità…

Veniamo a sapere che la RDA non è più in cerca di Unobtanio, ma dato che la terra sta morendo per non specificate ragioni, allora si è deciso di fare armi e bagagli e andare tutti a vivere su Pandora che va quindi terraformata. Molte domande sorgono da questo, tipo come mai se ne occupa ancora l’RDA invece che il governo, specie dato che L’RDA l’ultima volta si è fatta cacciare a calci in culo per essere riuscita a fare incazzare un intero ecosistema? Beh, questo in effetti è una buona satira del capitalismo moderno. E poi, che diavolo di problema può mai avere la Terra? Insomma, non sono un espero di logistica e gestione, ma se ti tocca terraformare un satellite con un ecosistema ostile e una atmosfra tossica che si trova ad anni luce di distanza, non sarebbe più semplice terraformare… la Terra? O venere…

Mi puzza tanto di Interstellar… comunque evitiamo di farci queste domande difficili e andiamo avanti. I continui attacchi alle infrastrutture e alla logistica portati avanti da Jake e company stanno mettendo a rischio la missione, quindi il colonnello e la sua squadra vengono istruiti sulla loro missione: eliminare il leader della resistenza: Turuk Maktou. E fin qui ci sta.

Viene anche spiegato che il quartier generale dei guerriglieri è sito sulle montagne Alleluiah e ogni attacco portato avanti sinora non ha avuto successo perché ha incontrato resistenza da parte della fauna locale, in quella che sembrerebbe una specie di risposta immunitaria di Eywa, e che quindi essendo la squadra del colonnello composta da ibridi Na’Vi potrebbe essere percepita come autoctona e quindi non stimolare la risposta immunitaria. E anche questo ci sta.

La squadra del colonnello riesce inizialmente a catturare i figli di Jake ,che ovviamente si trovavano dove non dovevano essere. La delicatezza con cui vengono trattati dai marines dell’RDA ci fa capire che abbiamo a che fare con un film dal sapore decisamente teen, come, del resto, sono ormai tutti i film ad altissimo budget, dato che per giustificare l’investimento bisogna per forza acchiappare ogni segmento di pubblico possibile. Questa pratica si basa sull’idea che i ragazzini non possono vedere film per adulti ma gli adulti possono vedere film per ragazzini. Odio queste dinamiche.

Quaritch non riesce, tuttavia, ad evacuare tutti i prigionieri, ma dovrà accontentarsi di suo figlio Spider, dato che Jake e Naytiri riescono a salvare gli altri.

La possibilità che la squadra del colonnello ha di eludere le difese immunitarie di Eywa, turba il nostro Jake, che, rammollito dalla vita domestica e dimentico dei giorni gloriosi in cui scacciò un esercito dotato di mezzi pesanti guidando all’assalto alieni armati di archi e frecce, si spaventa e fugge di fonte a una squadra di 5 o 6 uomini.

Il ragionamento che fa a se stesso per razionalizzare questa improvvisa cacarella non convince, dato che,  nella sua volontà di lasciare il villaggio per salvare la tribù non può non tener conto del fatto che quando il colonnello irromperà nel villaggio senza trovare lui, difficilmente accetterà di buon grado il “Jake non c’è” che gli verrà propinato senza massacrare gli abitanti del posto che lui, notoriamente, adora.

Quindi, per difendere la sua tribù, sarebbe dovuto restare a combattere e questa motivazione raffazzonata per farlo andare ad abitare con la tribù marina dei nonmiricordocomesichiama, semplicemente… fa acqua da tutte le parti…

Ma questo è e questo ci becchiamo.

Con una mossa che qualcuno potrebbe definire azzardata in un momento in cui la gente del cielo è tornata con mire ancora più imperialistiche di prima, Jake abdica dal ruolo di Turuk Makto, seppellendo definitivamente ogni speranza di ripetere la cacciata dei demoni da parte dei clan riuniti. Infatti l’obiettivo di Jake, ora, è proteggere la propria famiglia e ci dice in modo implicito, ma nanche tanto, che di pandora e di Eywa se ne catafotte.

Si nascondono quindi fra il popolo del reef, composto spudoratamente da samoani o Maori, che li prendono immediatamente in giro per le loro differenze fisiche. Pare, infatti, che le tribù Na’vi siano talmente isolazioniste da essere incorse in una divergenza genetica, ma allo stesso tempo tanto comunicativi da parlare tutti la stessa lingua.

Questo mi perplime.

Veniamo a contatto con il vero tema portante del film: il bullismo. Non è vero, il tema portante è la famiglia, ma il bullismo comunque spacca.

Ci sorbiamo un’insalata di “non sapete nuotare bene” “ma che coda piccola che avete”, “papa voglio tornar a casa, qui è uno schifo”; insomma non pensavo che Pandora potesse essere così simile ad un college americano, bro.

Il colonnello Quaritch si è lanciato alla caccia di Jake Sully. Non capiamo neanche come fa a sapere che si è nascosto dato che non vediamo nessuna scena in cui ispeziona i monti allelujah alla ricerca del suo arcinemico. E non capisco come mai sia necessario continuare a cercarlo, dato che avendo abdicato il suo ruolo di leader non dovrebbe più essere di alcun interesse per gli umani. Comunque il nostro colonnello cattivone ha una bella idea: per trovare Sully bisogna parlare come Na’vi, mangiare come Na’vi, pensare come Na’vi!

Anche se molto cheesy, questa avrebbe potuto essere un’occasione per sviluppare il personaggio di Quaritch, ma pensate che l’abbiano colta?

Mentre Jake si rifà tutta la trafila di imparare a controllare le cavalcature, stavolta marine, il colonnello e la sua squadra domano gli Ikran senza particolari problemi.

Se avete l’impressione che tutto ciò squalifichi o dissacri, se vogliamo, l’idea del rito di passaggio affrontato da Jake nel primo film per diventare degno di essere un guerriero e cavalcare il suo ikran, allora avete ragione. Se c’è una cosa che non sopporto è quando un sequel fa così schifo che rovina anche il film precedente… questo obbrobrio non avrebbe neanche dovuto chiamarsi Avatar, in effetti il concetto di Avatar praticamente non esiste più il questo film, dato che non ci sono più umani che usano corpi Na’vi, tranne personaggi secondari che non si vedono quasi mai, ma solo cloni mutanti che, attenendoci al significato che ha la parola nell’induismo o anche nella nostra cultura informatica, non possono essere considerati Avatar.

Intanto i figli di Jake cercano di imparare il più in fretta possibile gli usi e costumi dei giovani american… cioè, no, volevo dire del popolo del reef, bro!

Nel fare questo passano molto tempo sott’acqua e ci danno quindi l’opportunità di essere soggiogati dallo splendore del panorama marino di Pandora. Anche qui Cameron arriva corto, dato che ho visto certi screensaver di windows fare un lavoro migliore, e comunque non regge assolutamente il confronto con la foresta del primo film.

Da alcune scene si evince che Kiri è speciale, dato che dice di sentire il cuore di Eywa, controlla telepaticamente pesci e anemoni marini giganti, insomma, fa i miracoli.

Ricapitolando: abbiamo come al solito la figura del prescelto, ma non è la stessa cosa di Jake che viene toccato da Eywa nel primo film; è molto, molto peggio.

Cosa vi ricorda un personaggio con un rapporto privilegiato con la divinità, che può percepire cose che gli altri non possono, che fa i miracoli e che è nato da una vergine? L’inopportuno Messia della tradizione cristiana… oh no!

Scommetto quello che volete che nei prossimi film si scoprirà che Kiri è figlia di Eywa. All’inizio del film si vede addirittura un rosario, che , in questo contesto, mi da’ tanto di cattolico.

Perché? Era tanto bello il concetto di divinità panenteistica alla Manitù, il grande spirito, Wakan Tanka! Mettiamoci invece il solito mito messianico pilastro della religione prevalente nel mondo consumistico occidentale. È vero che secondo Weber è il protestantesimo che ha spinto lo spirito del capitalismo ad emergere, ma anche altre incarnazioni del cristianesmio, inclusa la chiesa cattolica, pur criticando l’accumulo di ricchezze non sembrano esserne del tutto distanziate. Ironico.

Tutto ciò, unito al concetto di difesa della famiglia nucleare a tutti i costi portato avanti da Jake, non è forse un prendere la cultura Na’vi e modellarla in modo da strizzare l’occhio al conservatorismo americano dei più beceri? Porca miseria è come costruire un McDonalds sull’albero casa!

La critica al capitalismo e al colonialismo si è spostata sulla metanarrativa.

Intanto il colonnello scopre che Jake si nasconde in un gruppo di isole, quindi, invece di utilizzare elicotteri, aerei, astronavi o altri mezzi militari di cui l’RDA sembra essere ben fornita, si fa dare un passaggio da una BALENIERA intenta a cacciare i Tulkun, ossia quelle balene senzienti e miti con le quali gli abitanti del posto sviluppano un sentimento di intima fratellanza.

Bella mossa per uno che ha passato metà film ad imparare il Na’vi al fine di ottenere più informazioni dagli indigeni. Questo li disporrà molto bene nei suoi confronti e li spingerà a tradire Jake!

Ovviamente i balenieri sono cattivissimi, e resi ancora più odiosi da due fattori: il primo è che i Tulkun hanno abbracciato una forma estrema di non violenza, data la quale si rifiutano anche di ostacolare lievemente gli aguzzini che gli danno la caccia. Il secondo è che cacciano questi animali solo per estrarre una piccola ghiandola nel loro corpo che dovrebbe produrre una specie di siero dell’immortalità, ed il resto lo buttano.

Qui potremmo fare un paio di considerazioni extra: dato che gli umani sono in grado di creare ibridi viventi Na’Vi, si suppone posseggano una tecnologia genetica tanto avanzata da poter facilmente produrre queste ghiandole o le proteine che contengono, in laboratorio; se questo non bastasse, la presenza del colonnello Quaritch dimostra che la gente del cielo possiede già una tecnologia in grado di rendere le persone praticamente immortali, quindi come mai questo interesse per ste balene?

Tutte cose che potevano benissimo essere spiegate, ma in 3 ore di film, Cameron non trova il tempo. Trova invece il tempo di farci vedere Spider che fa attenzione ai comandi della nave per rendere più credibile il momento in cui li userà per salvare la situazione.

Scopriamo che il cetaceo reietto lo è perché ha osato difendersi dalla gente del cielo che stava cacciando il suo branco e così avrebbe indirettamente causato la morte di persone, e questo ai Tulkun non garba dato che prima combattevano sempre ma poi hanno detto basta! Da ora la violenza è proibita in qualunque caso e rinneghiamo per sempre il nostro passato bellicoso! Un po’ come la Germania per intenderci…

Ma ricordiamo che solo i Sith vivono di assoluti… che poi dato che inizia con solo… questa frase è… un assoluto…

Scatta la scena di caccia alla balena dove una mamma col suo bambino viene uccisa nel modo più crudele possibile da gente che si diverte a farlo. Mentre trapanano la creatura dall’interno per estrarre la sostanza dal cervello, ci tengono anche a specificare che queste magnifiche forme di vita sono più intelligenti e più emotive degli umani. Questo io lo chiamo: strafare.

Tra l’altro dicono che la fiala con tutta la sostanza estratta da un tulkun vale 80 milioni. Ora non so se c’è da applicare un particolare tasso di cambio con i dollari del futuro, ma se li consideriamo come dollari di oggi e teniamo conto del dispiegamento di mezzi e forze per catturare uno di questi cosi… secondo me stanno operando in perdita.

Riviviamo minuto per minuto tutto quello che abbiamo già visto nel primo Avatar: Quaritch che distrugge qualcosa di incredibilmente sacro per i Na’vi attirandosi contro la collera di Eywa, Jake che tenta di dissuadere una tribù sul piede di guerra dall’attaccare la gente del cielo e gli propone invece di suggerire ai Tulkun di telare…

Al che la moglie del grande capo gli dice: “hai vissuto con noi e non hai imparato niente” mentre avrebbe dovuto dirgli “hai fatto l’altro film e non hai imparato niente”. Assurdo. Hanno cancellato tutto lo sviluppo dei personaggi del primo film. Credo che questo sia il primo caso che mi sia capitato in cui i personaggi invece di crescere sono regrediti!

E per la miseria ladra, manca ancora un’ora di film!

Per la… mi sa terza volta, i figli di Jake si trovano in pericolo e devono essere salvati, dato che cascano nella trappola di Quaritch mentre cercano di salvare il tulkun reietto.

Jake arriva con tutta la tribù, ma non può attaccare perché i suoi figli sono tenuti in ostaggio. Ma il Tulkun si incazza e parte la battaglia finale.

Per l’amor di Dio, niente da dire sulla battaglia, Cameron queste cose le sa girare. Mi è dispiaciuto solo per quella scena in cui il baleniere perde il braccio a causa del tulkun. Ci poteva stare una citazioncina a Moby Dick in cui perdeva la gamba e nel prossimo film andava a caccia del tulkun ossessivamente. Ahhh… la gente non legge più.

Finita la battaglia il figlio maggiore di Jake muore, dando il via al motivatissimo scontro finale con il colonnello Quaritch.

La furia di Neytiri contro gli umani è così animalesca che spaventa anche Spider, il che ci porta ad uno stallo alla messicana con Quaritch che minaccia di uccidere Kiri e Neytiri che minaccia di uccidere Spider. L’avreste mai detto?

Lotta al coltello sulla nave mente un po’ affonda e un po’ esplode. Avete presente gli scontri fra Peter Griffin e il pollo gigante che sono una parodia proprio di queste scene megalomani? Beh, qui non ci sarebbe stato bisogno di esagerarla ulteriormente. È già troppo così.

Quaritch viene strangolato e lasciato per morto cadere negli abissi, mentre Jake va a salvare la sua famiglia che è, guarda un po’, ancora in pericolo.

Ho sempre pensato che le maschere indossate dagli umani su pandora fossero delle maschere filtranti, dato che non hanno bombole, ma allora come mai quella di Spider funziona sott’acqua? Da dove viene l’aria?

Ma queste leggerezze di sceneggiatura non possono salvare tutti dall’annegamento. Per fortuna per gli altri ci sono delle creature che ti permettono contemporaneamente di respirare sott’acqua ed essere pronti per il saggio di danza. In termini evolutivi, sono molto dubbioso. Anche se… sti cosi sono una mezza autocitazione. Vi do un minuto per arrivarci da soli poi ve lo dico.

Arriviamo all’apice dello strumentalismo tramico quando Spider salva il colonnello Quaritch dall’annegamento. Sarebbe stato quasi meglio se nel prossimo film l’avessero clonato di nuovo invece.

Le ultime scene sono, come vi accennavo prima, una modestissima autocitazione da un altro film di Cameron: Abyss, che faceva parte della nostra top 5 di film subacquei. Se fate attenzione anche la colonna sonora di queste scene richiama a quella di Abyss e Kiri che arriva a salvare tutti insieme ai pesci luminescenti, con la creatura per respirare sulle spalle ricorda chiaramente li alieni di Abyss. By the way, quello sì che era un film, Cameron. Che ti è successo?

Il film si conclude con la scena vincitrice del cringefest 2023, dove Jake , realizzando che per difendere la sua famiglia deve combattere anziché scappare, apre gli occhi e guarda in macchina con la faccia a metà fra l’incacchiato e il determinato.

E del sistema immunitario di Eywa che non ha fatto niente contro i balenieri non si parlò mai più.

Spero che la recensione vi sia piaciuta e che non siate ancora andati a vedere questo film. Ricordatevi di iscrivervi al canale e di attivare anche la campanella! Io vi saluto e vi do appuntamento alla prossima catastrofe.

Ciao.

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